Per Jolanda Insana la poesia non è qualcosa di consolatorio, ovvero non è pensata per parlare del proprio sé o essere stretta d’assedio dalla lingua di plastica della tivù, priva di aderenza al reale. La poesia va intesa come prolungamento della vita, che riporta alla luce la Storia dentro la propria storia, in opposizione di chi vorrebbe, invece, gestirla con la retorica artificiosa, la sopraffazione, la superficialità e la morte. Secondo la poetessa la poesia dev’essere anzitutto “cognitiva”. Non scelta di viltà per “sognarsi servi”, ma imperativo morale per guardare in faccia la realtà nel tempo e nella storia. Pensiero dialettico, per ragionare sulle ambiguità dell’individuo e mettere a nudo il suo bagaglio di disagio e degrado.
impazzirono
e avevano sete
e non avevano acqua
e nudi correvano
alle finestre senza vetri
al balcone franato
con gli occhi insanguinati
in pianto
cumuli
cumuli di macerie
di letti pignatte e bottiglie
il viale San Martino
cumuli di sterro e corpi cadaverici
dalle campagne
con i carretti e i muli scendevano i contadini
a razziare
gruzzoli e oro
avvolti in stracci e coperte
se ne stanno accucciati
intorno a grossi bracieri
sotto tettoie di fortuna
senza cibo
senza acqua
guaiscono e gemono
pisciano in piedi
e non sanno
che animali sono diventati
da "Frammenti di un oratorio per il centenario del terremoto di Messina", in Jolanda Insana, Cronologia delle lesioni. 2008-2013, luca sosella editore, 2017.
Vanno vengono vengono vanno avanzano indietreggiano vengono vanno vanno vengono sommuovono il suolo e sotto i piedi è cupo il rimbombo- Scalpitano sfiatati hanno perso i cavalli s'insozzano e lavano i forzati della terra - Respinti e pressati sulle strade del buio mattino scappano s'infrattano nelle caverne di città e villaggi - Vengono dai tropici e dall'equatore da deserti savane e foreste alture e pianure in cerca di pastura - Vengono da guerre genocidi e carestie da terremoti tirannie e maremoti e in fuga vanno per terre straniere - Morti di fame si trascinano dove c'è un pezzo di pane un morso di companatico. Topi che cercano il granaio formiconi a caccia di pagliuzze s'incarrettano per mare in gusci di noce scivolano scivolano in acqua e affogano e niente vi trema per voi sono morti che si aggiungono ad altri morti - E tu tu voi voi tutti tutti lì a spiare ma dove guardate? (altra voce: - la televisione guardano) Ah il teatrino insonorizzato della ferocia ah sì l'occhio che entra in tutti i buchi e vi getta nelle tenebre e non vi conoscete e non avete luce e non avete gioia - Non siete liberi non respirate aria sana non ragionate con la testa - Quelli cercano mangiare e finiscono in bocca all'orca rosicchiati dai pescecani giocarelli per delfini e se approdano sono spolpati dai caporali dai padruncoli in mercedes in maserati (altra voce: - ogni anno un milione di incidenti sul lavoro più di mille morti uno ogni sette ore) Sollevate il velo scoprite la verità togliete la cenere dai vostri occhi e guidateli alla fonte abbeveràtevi specchiatevi e saprete cos'è ingiustizia (altra voce: - c'è chi va in cerca di pane e acqua e muore strafogato nel Mediterraneo e c'è chi scalzato dalle furie oceaniche non ha goccia da bere e muore disidratato) Ma noi che facciamo? stiamo incollati all'osservatorio e più tanto non ci curiamo sazi con le ventraglie dilatate e se proprio scoppiamo nelle gonne e nei calzoni andiamo dal chirurgo e ce la facciamo bendare - e invece sbendare-sbendare il cervello rachitico e ottuso che cacato dalla mosca è diventato un verminaio - e tu che non ragioni e sull'altare innalzi pregiudizi se non ti specchi in quello straccio di pezzente sfortunato... (altra voce: - e i clandestini morti sul lavoro che fine fanno? o non ci sono clandestini morti sul lavoro? morti bianche anche di neri?) Ehi tu cosa borbotti? le tue ricchezze e che te ne fai delle ricchezze? non le sprecare speculazioni e rendite non producono ricchezza non entra in circolo finisce in saccoccia e a chi non ha niente è dato e tu hai già le ceneri sul volto il colore della morte Hai a cuore i famigli la famiglia il collegio i tuoi elettori la pancia la patta ma puoi fare ricco il mondo ricco il sogno dei giovani con o senza arte e tutti senza lavoro liberarli dal rancore liberarli dal risentimento sollevarli dal bisogno e dalla disistima eccitarli e non deprimerli dargli forza e fiato chi non ha niente non è padrone di niente manco dell'aria che respira e neppure tu sei padrone dell'aria che respiri (altra voce: - due scaricatori di farina di soia dentro il silos di un cargo a Porto Marghera con la bocca aperta morti asfissiati) Non abbiamo luoghi dove rifugiarci hanno tagliato le foreste tagliato i carrubi bruciano pini d'Aleppo e castagni - ombrosa respira ancora la bella faggeta di Moliterno ma della Val d'Agri resterà una cava deserta a fuochi spenti dopo lo zampillo di petrolio arrivato ai boschi di Viggiano dove nulla può la Madonna nera sbiancata di terrore Non avere paura Tu che puoi rinnovella la vita con ravvedimento operoso resuscita la terra ripara le ferite spiana altipiani di grano duro e non avere paura Dove non sappiamo ma semineremo avena cippollina e farro - i fiori ce li portiamo i semi dei fiori nei luoghi di rifugio? (altra voce: - una famiglia di pinguini su un iceberg naviga alla deriva) Chiedo a voi uno per uno con chi andare sulle vie dell'esodo in fuga dai diluvi di cielo terra e mare E a te chiedo: i malati li lasciamo o ce li portiamo? e i vecchi? i nostri vecchi li affidiamo all'ospizio dell'Azzurra Beatitudine? anche da morti se li faranno pagare grazie a tutti questi atei devoti spuntati come funghi sul mercato genuflessi a nostre spese (altra voce: -1 morto sul lavoro ogni 7 ore e intanto si attiva la rianimazione del feto anencefalico senza encèfalo senza cervello senza cervelletto senza midollo) Anche il feto affetto da agenèsi renale è in sala rianimazione insomma rianimiamo i feti senza fiato e soffochiamo il fiato di chi ce l'ha e a te chi te la passa la Tac? chi ti cura? hai tutto il tempo per crepare intanto che arriva il turno in ospedale Ah la diagnostica che dispone la morte a termine (altra voce: - A Molfetta la Tac era rotta, e tra terlizzi Bisce- glie Trani Barletta e Bari non c'era posto in rianimazione. E così Michele Tasca è morto a Monopoli) Ah l'ospite ingrato vestito di bianco con le scarpette rosse accecato dalla luce delle nostre belle contrade confonde le strade vede tutto scuro tutto nero mummificato nel suo tempio conciona di scomuniche e anatemi punta il cannocchiale e sbircia sotto le lenzuola e gli trema la santificata prominenza fornificante farneticante niente questo niente quest'altro niente di niente proclama ogni giorno in prima pagina sui giornali e parla come un ginecologo come un marito discacciato pontificante- Ma tu non avere paura (altra voce: - Vietati gli aborti spontanei, vogliono correg- gere la Costituzione italiana, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Bell'affare la sepoltura, a spese dell'erario, di tutti i feti «abortiti in qualunque fase della gestazione»: saranno appalti ricchi, pepite d'oro i grumi di sangue per i gestori delle nuove discariche ci- miteriali) Tornare al vangelo alla parabola del cuore chiudere la banca mangiasoldi rovesciare i banchetti del mercato non aizzare guerre e canee restituire il saluto al vicino che ti sputa in faccia - anche qui è perfetta letizia (altra voce: - «futuro perfetto» sta scritto nelle creme di bellezza perfect future) Finché il futuro perfetto sta scritto sulle creme per il restauro del volto si allungherà la fronda dei BIS-NETTI che avviano le lavatrici a pieno carico per togliere lo sporco ai panni dei conviventi e smacchiano-smacchiano per avere il bianco più bianco su cui segnare la croce intanto emettono sentenze e a giro di silicio assegnano giorni d'inferno - ma chi li cura questi squadroni della discriminazione? Ecco vi chiamo senza nome omofobi ossessivi pronti ad aprire nuove risiere di San Sabba e vi dico puzzano le vostre piaghe e il puzzone è vostro vostro il putridume (altra voce: - Singh Lakawinder muore schiacciato dall'au- togru nel vivaio AUMENTA sulla Pontina - AU- MENTA - aumentano i morti sul lavoro) E a te dico e ti chiamo per nome non avere paura non rimuginare dispetti non architettare vendette come la rosa puteolente d'Erba godi l'acqua semplice che scroscia azzurrina godi il sale nell'insalata godi il fresco rubino di melagrana il papavero che sonnecchia e presto si drizza e fa primavera godi dei sani appetiti prendi aria apri la porta spalanca finestre e balconi conforta il vicino preso dal panico aiuta la nonna che attraversa la strada in mano al nipotino (altra voce: - Pestaggio alla Esselunga di viale Papiniano: calci e pugni nel cesso alla cassiera che voleva pisciare. Addio Milano bella.) La prima parola non è la morte non è la rianimazione dei cadaveri la prima parola è libertà Ballate e canzoni contro gli oscuranti che spengono la luce del sole e accendono luci di obitorio per vivisezionare la vita CANTIAMO: ballate e canzoni contro le zaffate di egoismo che ammorba l'aria sotterra il diritto incarcera la mente CANTIAMO: ballatette di pane e uguaglianza di carne e sicurezza di verdura e gentilezza di frutta e salute Ballatette di mirto mortella e mirtillo Ballatette di zagare fresie e gelsomini È questo l'assedio: Avidità e vanità di potere Sequestrano i bambini e dall'interno sprangano gli orfanatrofi e buttano le chiavi - li lasciano entrare e mai uscire li tengono prigionieri di alberghi a cinque stelle e fannoa ffari d'oro E lo sai tu sorridente cucciolona senza prole che vorresti un cucciolo da accudire per giocare e prgettare ma ti dirottano su altre latitudini per fare cassa «Si quis procreationi assistiae extimat credendum esse anatema sit» (altra voce: - non siamo al concilio di Toledo) Siamo in parlamento ma in tempi di venti e trombe d'aria all'ombra di querce e ulivi margherite e cespugli senza ombra dalle avide canne rimbombano anatemi «Si quis amori omo extimat credendum esse anatema sit vel decem milia nerbate vel sempiternum cilicium et glande cotidie torqueatur aut cunnus» No non credete fratelli caldi umani animali a questi porcelloni con la pressione alta e la mano paralizzata sulla patta a queste prefiche imbiaccate con gli occhi schizzati a questi itterici squinzi sbisacciati sfasciati sganasciati a queste facce d'Erinni col ghigno dell'invidia e l'occhio di ghiaccio Non credete. Sono bestie insaziabili mai satisfatte che hanno tutto s'appropriano d'ogni bene e vogliono plausi e cori da bocche immonde di falsità È genete che non si stima non si ama non può amare non ha pietà gente disamorata che esce dalla gabbia griffata e ha paura. E tale e tanta è a paura che con rabbia dichiara guerra e si sente santa (altra voce: - 3 morti sul lavoro nello stesso giorno: Rober- to Imperiale, di anni 36, caduto in un silos di stoccaggio e asfissiato dalle polveri fini, in una fabbrica di ceramiche a Castel Bolognese; l'agricoltore Carlo Monteleone, di anni 67, schiacciato dal trattore in Basilicata; Gioacchino Giardina, di anni 40, dilaniato da- gli ingranaggi di una macchina agricola a Ca- nicattì ) E noi che facciamo? ci indigniamo ma non resuscitiamo gli ammazzati. Peccato mortale è la strafottenza dei potenti che sul piedistallo mettono l'ingiustizia e si leccano i baffi (altra voce: - «la catena di sciagure indigna le nostre coscienze» che dicono i teocon i teodì i teodem? ce l'hanno una coscienza? difendono la famiglia e lasciano uccidere il capofamiglia difendono la famiglia e lasciano brutalizzare la capofamiglia sul lavoro e i padroni ce l'hanno la coscienza? hanno coscienza i politicanti? livide idrovore che ci prosciugano dalla testa ai piedi mignatte attaccate a ventosa che ci succhiano il sangue e sono rubizzi e ingrassano farabutti velinari in combutta con delinquenti e pescicani s'appropriano delle nostre ricchezze del demanio delle strade dell'acqua e pure della spazzatura con appalti e subappalti concessioni e condoni sovvenzioni e bilanci falsi raccomandazioni voti di scambio e mazzette la coscienza la coscienza ah ai poveri lasciano il lotto glielo passano tre volte a settimana - la speranza si paga Come campare in un paese fondato sulla meritocrazia raccomandizia escrementizia dove i vostri figli non trovano lavoro? Non si può (altra voce: - avvistata un'altra famiglia di pinguini su un iceberg alla deriva) I vostri figli non hanno lavoro né precario né flessibile né a progetto né a ore li vogliono gettare sulle strade spingerli al malaffare - Ah le biagine le troine tradite buone leggi quelle dove i limoni strizzati non si gettano via dove il profitto non è la stella polare e il bisogno del lavoratore non è cesso - Non trovano lavoro e quando superano le prove ai concorsi senza raccomandazione non vengono neppure convocati e scaduti i due anno scade anche la vincita del concorso sulla carta - succede qui succede a Bruxelles e come si chiama questo? truffa? italiana? europea? Tu tu che stai lì con la testa bassa e il cuore che ti scoppia nel petto quante figlie hai umiliate senza lavoro quanti figli hai umiliati senza lavoro e quanti figli conforti a ogni nuova giornata? Non avere paura - un paese così (altra voce: - va in rovina) un paese così muore e rinasce deve rinascere - Giovani di tutto il mondo unitevi (altra voce: - a che fare?) Tutti i giorni in piazza pacificamente assediare i mostri assetati di roba di roba mia di roba tua di roba nostra - gente senza dignità con tanto potere ma gloria gloria niente niente gloria - Vivi e morti niente gloria per voi venduti venduti lardellati custodi della pancia di nulla vi potete gloriare se non di furti furbizie e malloppi ma state morendo e non ve li godete - gendarmi della fede senza fede (altra voce: - ogni 7 ore un morto sul lavoro) Tutti in piazza basta con la lottizzazione basta con le raccomandazioni basta col «ruba tu che rubo io» basta con «lottizza tu che lottizzo io» basta con «raccomanda tu che raccomando io» basta col «mangia tu che mangio io» - I vecchi hanno paura di voi giovani ma non cadete nella trappola vi vogliono sottomessi e scodinzolanti vi rubano il lavoro vi strappano i capelli dalla testa e vi fanno fuori - Resistete con orgoglio e pacificamente scendete nelle piazze occupate piazza Venezia bloccate il traffico occupate Montecitorio bloccate il traffico pacificamente con le candele in mano in silenzio sfilate davanti a palazzo Chigi davanti a palazzo Madama giovani di tutta Italia uniti per la vita la libertà il lavoro - Io in galera vengo con voi da "Contro l'assedio delle ceneri", in Jolanda Insana, Cronologia delle lesioni. 2008-2013, luca sosella editore, 2017.