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Le acque dei fiumi scorrono come il tempo. Il loro incessante fluire parla di vite e cose prese nella vertigine dei flutti, annegate per sempre nelle correnti impetuose e imprevedibili dei fondali. Nello scorrere delle acque cose e uomini passano da una condizione all’altra, dalla veglia al sonno, segnando il confine tra i vivi e i morti, tra ciò che è stato e ciò che è.
Elemento naturale, l’acqua evoca nei versi della Ventroni il mistico richiamo del fluire dell’esistenza. L’abisso e il caos primordiale in cui fare ritorno, sospinti dal destino di tutto ciò che fugge via. Carica dei dolori umani, non è tanto ilo suo scorrere a simboleggiare l’inesorabile dissoluzione, quanto il suo corrodere, come se il tempo stesso fosse soggetto a liquefazione. La lezione del suo pensiero è quella di una morte che ci trasporta lontano con la corrente, di una morte in profondità.
I La danse: variazione da Burnt Norton Aspettavamo e non è accaduto. Non doveva essere e invece è stato. Adesso che si rompono le cose esistono. L'ordine sconosciuto danza dentro la frattura: qui convergono la crescita delle painte domestiche, le confessoni all'aria aperta la vocazione alla clausura, il saluto ai morti, l'evasione il riso sugli sposi, la mano armata la fuga da casa, il sonno leggero, il ritorno alla ragione. Quello che siamo stati e quello che non siamo ancora adesso sono insieme movimento e frantumi finiti e commensurabili perché intero è il limite : il finito è il nostro per sempre. Sara Ventroni, La sommersione, nino aragno editore, 2016.
III Dice questo. Dice: immagina un naufragio. Il prima e il dopo. Tra i due momenti è avvenuto un processo di trasformazione "molecolare" nel quale le persone di prima non sono più le persone di poi. Prendere in considerazione il movimento di questo nostro tempo. Prendersi cura della disgregazione molecolare di queste persone. Tenere ferme le forme daanti alle scelte. Ciò che non ha mai avuto inizio è per noi ciò che potrebbe iniziare. Sara Ventroni, La sommersione, nino aragno editore, 2016.
Sfogli elenchi, liste. Ti lecchi l'indice per girare una per una le pagine. Sopra alcune delle cinquecente tavole acquarellate del mille e [cinquecento e rótti della collezione del naturalista Ulisse Aldrovandi Natura picta: illustrazioni di lepidotteri & felci & gasteropodi. Un capodoglio di china & tigri & leoni & bruchi & funghi & di ogni sorta. Compilare con cura il catalogo del vivente per salvare l'esistenza dalla dispersione. Sara Ventroni, La sommersione, nino aragno editore, 2016.
Happy hour Correnti, vortici, gorgi quanti ne abbiamo visti. In acqua per acqua di acqua su acqua flussi di movimenti abbiamo visto. Ma tu? Nemmeno un messaggio. Non so nuotare non è una scusa. C'è chi si butta per molto meno, sai. Ma prendiamone un altro. Il Martini qui sotto è stupendo. Sara Ventroni, La sommersione, nino aragno editore, 2016.
All'inizio quaggiù anche noi abbiamo avuto freddo. Non potevano tornare indietro non potevano restare non potevano andare avanti non possiamo contarli. Stai tenendo il conto? Questa volta. Quella, e un'altra volta ancora. La volta. Proviamo a contare. Ci siamo io e te. Noi quando siamo partiti? Questa, un'altra, e ancora-ancora. Sono iniziati tanti naufragi dopo il nostro. Tanti che non ricordo. Sara Ventroni, La sommersione, nino aragno editore, 2016.
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